Il nomadismo culturale ha a che fare con la conoscenza di sé, lo sviluppo personale, con la rottura dei propri limiti, per un perfezionismo positivo.
Perfezionismo positivo? Sì. La ricerca della perfezione motivata dalla convinzione che siamo capaci di fare meglio, di imparare dagli errori, di avvicinarci alla perfezione accettando i nostri errori e imparando da essi.
Per questo è importante saper dare e ricevere feedback. È necessario differenziare una critica proveniente da una persona incompetente e invidiosa da una persona impegnata per l'eccellenza, con questo perfezionismo positivo. Il secondo è capace di insegnare, il primo è esperto nel criticare. Non sa fare niente, ma critica come se fosse la persona più saggia del mondo.
In un mondo in cui la comunicazione attraverso i social network è comune e le interazioni con persone che non conosciamo personalmente avvengono di routine, è ancora più importante sapere come differenziare. L'atteggiamento di aspettare solo la lode è contrario all'atteggiamento del nomade culturale o di chiunque cerchi lo sviluppo personale, così come l'atteggiamento di chiamare qualsiasi critica "hate".
La tecnologia ha scosso il nostro modo di interagire, ha aperto le frontiere, ci aiuta ad entrare in contatto con un mondo nuovo. Tutti possono scegliere di avere paura di questo “nuovo” mondo (e in questo caso vi consiglio di non usare i social) oppure utilizzare queste “nuove” funzionalità per migliorare il prezioso gioiello che è la vostra vita.
Un nomade culturale conosce il suo valore e cerca di aumentarlo attraverso lo sviluppo continuo, una mentalità di innovazione e migliorando i propri talenti, costruendo un marchio personale differenziato.
Nycka, the Nomad
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